Ho sempre amato l'America e per molti anni ho vissuto come se nel mondo non ci fosse null'altro che l'Occidente. Fino a tre anni fa, quando ho scoperto l'Asia. E' stata un po' come una sfida. Io, che mi sento figlia degli States, avevo deciso a un certo punto della mia vita che dovevo sperimentare anche l'Oriente. E così, l'ho fatto. Iniziando da uno dei posti più belli, da una città meravigliosa che è Singapore. Eravamo in nove: gruppo molto variegato e viaggio bellissimo che ha un posto speciale nel mio cuore. Siamo arrivati a Singapore dopo 15 ore di volo da Roma via Istanbul! La Città-Stato, formata da 60 isole, è stata la prima tappa di un lungo viaggio durato 16 giorni.
La mia idea era di iniziare perbene, con una città avanzata, super tecnologica e ultra futuristica, caratterizzata da un'architettura innovativa e con quel fascino misto tra tradizione d'Oriente e cultura d'Occidente.
A dirla tutta...temevo fortemente l'impatto e quindi avevo deciso di partire dalla città meno asiatica dell'Asia! Ma tutti i miei dubbi sono svaniti nell'istante preciso in cui sono arrivata! Singapore mi è parsa immediatamente splendida e si è lasciata amare subito.
Avevo prenotato un bellissimo hotel a Clarke Quay, la zona più centrale della città e sviluppata lungo il Singapore Riverside. Camere a doppio piano, vista sul fiume, clientela internazionale, piscina sospesa a metà tra cielo e terra: Studio M Hotel è stata una scelta davvero perfetta, sotto ogni punto di vista. Bastava scendere per essere ad un passo da tutto. Me lo aveva consigliato un mio amico che all'epoca viveva proprio lì. Clarke Quay è per eccellenza il quartiere della vita notturna e del divertimento, e forse è anche quello più glamour. E' pieno di alberghi terrazzati, di ristoranti che cucinano pesce di ogni tipo, di locali che suonano rigorosamente dal vivo. Una sera abbiamo provato Red House Seafood, una delizia per gli intenditori e gli amanti della cucina cinese. Da Jamboo, invece, abbiamo ingurgitato - io soprattutto - chili di granchio, la specialità di Singapore, preparati in ogni modo, anche se il top sono quelli al pepe nero. Tutta la zona del lungofiume di notte è molto bella, ed è sempre piena di taxi boat che fanno su e giù da Clarke Quay a Downtown. E se siete in compagnia, l'atmosfera è davvero molto romantica.
In molte occasioni mi è capitato di guardarmi intorno e di riflettere sul fatto che fossi in Asia. In effetti tutto qui, almeno apparentemente, è una replicazione dell'Occidente. Grattacieli di cristallo, centri commerciali, parchi sull'acqua, giardini, edifici terrazzati e un'infinità di negozi, ristoranti, locali...
Poi, però, sul lungofiume, viene fuori l'anima vera di questo posto, tra lanterne rosse, case basse e colorate, e una varietà urbanistica da lasciare senza parole. Un contrasto forte e netto, tra "vecchio" e "nuovo", tra est e ovest....
Ammetto che guardare questa città è una sorta di deja-vù, perché è una perfetta "fotocopia" di una grande metropoli occidentale....Eppure, nonostante questo futurismo architettonico che oramai prepotentemente le appartiene, nel suo intimo Singapore conserva ancora un'armoniosa anima orientale, frutto della fusione delle antiche tradizioni britanniche con la cultura cinese e malese.
Ad agosto fa caldissimo. E quando ci sono stata io, ho trovato livelli di calore e di umidità altissimi. Ma nonostante tutto, nessuna parte del programma che avevo in mente è stata risparmiata... La zona che ho amato di più, quella che veramente mi è parsa come la più bella ed elegante della città, quella che mi ha trasmesso immediatamente appartenenza, è Marina Bay, a sud di Riverside, dalla quale si gode di una vista meravigliosa su uno degli skyline più belli del mondo: i palazzi di vetro, acciaio e cemento che caratterizzano il Distretto Finanziario si riflettono nell’acqua e dominano interamente la baia. Per arrivarci da CQ basta costeggiare a piedi il fiume. La passeggiata è davvero bella e, nonostante gli oltre 40 gradi di calore assurdo, sento di consigliarla a tutti perché solo così si riesce a vedere davvero la città e a scoprirne gli angoli più nascosti. C'è un bellissimo punto di osservazione alla fine di Merlion Park dove è necessario mettersi in fila anche per fare qualche foto. Per intenderci questo è proprio il posto in cui c'è il Merlion, la famosa fontana a forma di leone che è il simbolo della città. E' la zona di Downtown che guarda verso la baia dove è impossibile non restare a bocca aperta dinanzi alla vista del Marina Bay Sands, resort extra lusso che avrete visto almeno una volta in foto o in tv, formato da tre torri altissime di vetro e una specie di piano superiore - che sembra una nave - sospeso a 200 metri d'altezza con ristoranti, casinò, centro commerciale, skypark e infinity pool. E poiché l'accesso a quella strepitosa piscina è consentito solo agli ospiti dell'hotel (avevo provato a prenotare ma era tutto full già da due mesi!) ci siamo accontentati di andarla a vedere passando una bella serata al KuDeTà, locale pazzesco al 57esimo piano della Torre 3 dell'hotel, e che oggi è diventato un ristorante che ha cambiato pure nome. Lo trovate, se volete, come Cé La Vi Singapore.
La vista della baia e dell'Eplandade da lassù sono magnifiche. L'Esplanade è un po' il fulcro nevralgico della vita culturale della città, punto d’incontro di artisti e intellettuali in occasione di concerti, spettacoli, mostre e rassegne. Un vero gioiello. Ecco: Marina Bay, per esempio, è un posto che non ha proprio nulla di orientale, tranne che la popolazione, prevalentemente cinese, come dovunque qui del resto. E che devo dire - ahimè - non ho trovato particolarmente sorridente ed ospitale. A Marina c'è anche la Singapore Flyer, una bellissima ruota panoramica alta 170 metri, la più alta del mondo. Impressionante a vederla e dove si può ammirare la città dall'alto, bere un drink, cenare e addirittura sposarsi. Io mi sono semplicemente limitata a guardarla da lontano bypassando la visita, e solo per motivi di tempo. E suggerisco lo spettacolo in notturna. Questo quartiere, illuminato a giorno, è fantastico.
Singapore è una città in cui puoi fare e vedere tutto. Perché è vero che questa è una city futuristica piena di grattacieli ma è anche un luogo in cui ancora resistono splendidi edifici coloniali che la città ha ereditato dall’imperialismo britannico. Tutto il distretto coloniale si sviluppa intorno al Singapore Cricket Club, fondato nel 1852 e circondato dal Padang, campo da cricket ancora in uso. Il quartiere vanta diversi pezzi di storia. C'è il Victoria Theatre, l’antica sede del parlamento, il Municipio - che come nella tradizione anglosassone chiamano City Hall -, la Corte Suprema, e la bella Cattedrale di S. Andrews. Nel quartiere coloniale c'è anche la ben più famosa Raffles Place dove c'è la statua di Sir Stamford Raffles, l'uomo che ha fondato la città. Mi ha piacevolmente colpito l'immensità di parchi, aiuole e giardini. Nonostante Singapore, infatti, abbia raggiunto livelli di sviluppo elevatissimi, è una città che ha mantenuto enormi e curati spazi verdi. E' un vero e proprio polmone verde. La città è piena di piante tropicali e di palme, ci sono giardini in fiore ovunque, e i parchi abbracciano ogni quartiere. Anche quello coloniale ne ha uno, ed è quello che ho vissuto un po' di più. Si tratta di Fort Canningam Park, dove mi sono fermata un pomeriggio per una sosta e una piccola siesta. Un momento davvero distensivo e liberatorio dopo aver camminato per ore sotto il sole...
Una cosa molto divertente è andare a fare shopping. E non lo dico solo perché lo shopping fa impazzire le donne ma - semplicemente - perché non si può non vedere Orchard Road, la lussuosa via di centri commerciali, negozi alla moda, boutique griffate e hotel. Questo posto è una concentrazione incredibile di ogni cosa possibile che la mente umana possa immaginare. Io sono stata al Paragon, un enorme mall sviluppato su tre livelli e specializzato in grandi brand, al Wisma Atria super young e anche da Ngee Ann, che si trova in un edificio molto bello in stile giapponese. Lungo i marciapiedi, per strada, manco a dirlo, orchidee bellissime bianche e viola. E poi, tanti fiori e piante tropicali anche all'ingresso di moltissimi localini nascosti nei vicoletti di Orchard dove siamo arrivati seguendo stradine strette e nascoste tra le piante e che ci hanno rivelato l'esistenza di un nuovo mondo...
Una vera oasi anche qui, immersa nel verde, e proprio nel cuore della city...dove ho vissuto serate di allegria pura...