Quando penso a Dubai il mio viso accenna un sorriso.
L'avevo sempre immaginata tutta grattacieli, strade ampie e lunghissime, centri commerciali, lusso, ricchezza e bellezza assoluta. Ed è così: Dubai è davvero tutto questo. E' un mondo perfetto, di cristallo. E' la città che realizza ogni sogno. E' il mondo dei balocchi che ti aspetti, è il posto in cui accarezzi la lampada di Aladino e - magicamente - ogni desiderio si trasforma in realtà. Ma Dubai non è solo questo, e me ne sono resa conto solo poco prima di partire.
Durante i miei giorni a JBR, quartiere superfighetto sulla spiaggia, con la sua splendida promenade tutta verde sul mare, tra grandi alberghi, ristoranti e grattacieli, e durante i miei giri in città, mi sono chiesta diverse volte dove abitasse tutta quella gente "normale" che vedevo a lavorare ovunque, ad ogni ora del giorno e della notte. Immaginavo ci fosse una zona "diversa", un po' più fuori città, avevo anche letto qualcosa sui luoghi in cui ancora resiste l'antica tradizione di questo paese ma non immaginavo potesse esserci tutta questa differenza.
Così, dopo aver visitato la meravigliosa Dubai da cartolina, quella che conoscono tutti, il luogo del benessere, della ricchezza, dello sfarzo assoluto e del "tutto è possibile", ho assaggiato anche la Dubai più vera, quella più autentica, quella in cui vive l'anima più calda di questo paese. Ed è da qui che voglio partire con il mio racconto di viaggio: da Bur Dubai - la vecchia Dubai - e da Deira, i due quartieri storici della città.
E' qui che si racconta l'antica storia di Dubai, dove si respira l'essenza vera fatta di case e gente modesta e di vita quotidiana lontanissima dallo sbrilluccichio dei palazzi scintillanti, dei residence esclusivi, degli hotel a sette stelle, di donne ingioiellate e griffate dalla testa ai piedi, di potenti uomini della finanza.
Probabilmente è proprio qui che si nasconde silenziosa la vera Dubai, che vive armoniosamente tra passato semplice e tranquillo e un presente/prossimo futuro fatto di straordinaria ricchezza e crescita economica esponenziale.
Il mio ultimo pomeriggio, durante il mio viaggio negli Emirati Arabi, prima di rientrare in Italia, l'ho passato qui. Ed è stata una vera scoperta.
Bur Dubai è lo storico quartiere di Dubai che si trova sul lato occidentale del Dubai Creek, il fiume il cui nome vuol dire "terraferma" poiché il Dubai Creek separa la zona di Bur, appunto sulla terraferma, da quella di Deira: per dirla in breve, Bur Dubai corrispondeva storicamente a tutti i distretti tra la sponda occidentale del Creek e Jumeirah.
Io ci sono arrivata in taxi dal Burj Al Arab (l'hotel a sette stelle, la vela per intenderci!) in 40 minuti. Il che vuol dire che da JBR la corsa è di almeno un’ora, traffico permettendo.
Ritenuta la parte più vecchia di Dubai, Bur Dubai è la sede di molti siti storici, musei ed edifici antichi. Ma la cosa più bella da queste parti, al di là del palazzo del sovrano, delle torri e di tutto il resto...è il Souk, che ero certa non avrei mai potuto vedere in una città come Dubai.
E parlo di un Souk vero, di quelli tipici dei paesi arabi, con una splendida passeggiata a piedi da fare per le stradine dello storico quartiere di Al Fahidi, in cui si trovano alcune delle poche case antiche rimaste sul lato arabo del Golfo dotate della torre del vento, costruite dai vecchi mercanti di perle e dai commercianti di tessuti.
Scesa dal taxi mi sono infilata subito in un dedalo di viuzze colorate. A Bur Dubai c'è un mercato molto famoso (è il Souk più noto di Dubai) dedicato alle stoffe pregiate, alle sete, al cachemire e ai tessuti in generale. Pashimine, abiti, copricapo, tendaggi di ogni tipo...ogni indumento è realizzato con la massima cura e con grande attenzione. Ovviamente ci sono anche i negozietti che vendono cose più commerciali ma se volete portare a casa qualcosa di esclusivo dovete sbirciare bene attraverso le porte e cercare tra gli scaffali tutto ciò che è realizzato in cachemire. I capi sono splendidi, la fattura molto raffinata e le fantasie sono estremamente originali.
Nel Souk è anche pieno di ceramiche e gingillini vari. Ci si può davvero sbizzarrire tra le varie cose da comprare.
Vi suggerisco di negoziare e contrattare sul prezzo. Io lo faccio sempre, un po’ mi diverte, e mi viene anche bene. Qui in ogni caso, è d'obbligo. Ho scoperto, infatti, che contrattare il prezzo è necessario, non farlo è considerato segno di cattiva educazione. Paese che vai....
Dubai si è sviluppata molto intorno al suo canale d’acqua, il Creek appunto, che è il punto di riferimento della city, ed è una grande attrazione turistica. Tra l'altro, grazie alle temperature calde delle sue acque, ha permesso una proliferazione di pesci fortissima che ha incrementato molto il mercato ittico locale.
La lunga S disegnata dal Creek è il luogo in cui si è sviluppata tutta la città. Il fiume è sempre pieno di imbarcazioni commerciali, di pescherecci e di barche che portano su e giù i turisti in ogni ora della giornata. Questa zona è sempre piena di gente e molto trafficata ed è un connubio perfetto di tradizione e modernità. Passeggiare qui dà un contatto diretto con la gente del posto, meno abituata alle folle turistiche del centro di Dubai e molto più discreta e silenziosa.
Lungo il fiume, proprio all'uscita del Souk dei tessuti, ci sono tantissimi ristorantini che invitano ad assaggiare i piatti locali e a fumare la shisha e ai quali si alternano negozi stranissimi che vendono articoli di ogni tipo.
L'edificio storico più antico di Bur Dubai è la Grande Moschea vicino al tempio Hindu, ma non ho avuto il tempo per andarci. Una peculiarità di questi edifici sono i Barjeel, meglio conosciuti come le torri eoliche o torri del vento: alte e strette avevano il compito di incanalare l'aria e di veicolarla negli ambienti interni dell’edificio per raffreddarli. Un'opera di ingegneria particolare e, direi, anche molto innovativa. Sempre lungo il Creek, ci sono le Deira Twin Towers, che hanno la forma di un semicerchio e sono il fulcro di negozi, uffici e appartamenti. Qui c'è anche il Diwan, l'ufficio dell'amministratore, dove si decidono le questioni di Stato. E il Dubai Museum che ripercorre le tappe dello sviluppo della città.
Ma il Crek è bellissimo anche per chi, come me, ha voluto sperimentare il passaggio da Bur Dubai a Deira. Perché tra le attività che si possono fare lungo il fiume c’è sicuramente un piacevolissimo giro a bordo dell’abra, la tradizionale barca locale, che al costo di 1 dirham (pari a qualche nostro centesimo) porta dall'altra parte del fiume. Fosse stato per me sarei rientrata a JBR proprio in barca ma quel trasferimento, che poi è proprio un viaggio nel cuore della città, lo fanno solo al mattino. Prendere l'abra è un'esperienza particolare ma il mio suggerimento è comunque quello di provare ad andarci di sera quando Bur Dubai si illumina e l’acqua del canale riflette i raggi del sole che tramonta e tutto assume una suggestione diversa.
Dall'altra parte di Bur Dubai, come detto, c'è Deira, famosa per il suo mercato del pesce ma soprattutto per l'altro Souk locale, quello delle spezie. I lunghi corridoi pieni di negozietti e le colorate bancarelle dello Spice Souk mi hanno letteralmente conquistata. Per non parlare poi del profumo magnifico nell'aria. Tra le cose più particolari, ricordo i limoni essiccati e lo zenzero proposto in tutte le modalità: fresco, essiccato, speziato, cotto. E tra aromi piccanti e pungenti, tisane e pietre anti dolorifiche io avrei comprato tutto.
Accanto al Souk delle spezie, c'è un piccolo e antico mercato dove si trova di tutto, specie articoli per la casa e d’arredamento. Non mi ha fatto impazzire, devo dire. Mi è sembrato piuttosto di mettere piede in un mercato cinese del falso. Molto più bello il Gold Souk, il mercato dell’oro, il più grande del mondo che attira migliaia di turisti sia per i prezzi che per la straordinaria scelta.
Quello che mi è rimasto di più di quel lungo pomeriggio è stata la sensazione di essere altrove. Avevo vissuto fino a quel momento una Dubai diversa e all'improvviso mi ritrovavo in un luogo in cui, per la prima volta, respiravo veramente l'identità araba del paese.
A Bur Dubai i ritmi sono completamente diversi, più calmi, meno forsennati. La gente usa la barca come fosse la macchina e al tramonto si siede sulla sponda del fiume a piedi nudi con le gambe gongolanti al vento...
Ho guardato a lungo la gente lavorare, ho osservato il loro abbigliamento, li ho visti aspettare il tramonto per mangiare rintanati nelle loro botteghe in attesa della fine del loro primo giorno di Ramadan, li ho visti chiudere tutto e sparire in pochi istanti per andare a pregare.
E mi sono detta...è anche questa Dubai. Due città in una, o forse una città divisa in due, tra vecchio e nuovo, tradizione e modernità. Due anime che si fondono: passato e futuro, costume e innovazione, semplicità ed eclettismo. Un mix perfetto che fa di questo posto un luogo unico ed esclusivo e che ha reso questo mio viaggio ancora più profondo e straordinario.