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by Mel

NEW YORK. Oculus: il simbolo della rinascita del World Trade Center


Oculus, World Trade Center di New York

Ci sono voluti 12 anni e 4 miliardi di dollari per costruire Oculus, la mega struttura futuristica in vetro e acciaio dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava al World Trade Center.

Il WTC Transportation Hub è stato inaugurato ai primi di marzo - ed è prossimo al completamento, dicono entro la fine di quest'anno - e in pochi mesi è diventato uno dei posti più visitati di New York, perennemente circondato da fiumi di persone che si piazzano in ogni posizione e, incantate, scattano fotografie.

Trovarselo davanti è uno spettacolo: quelle enormi ali d’acciaio spezzano in due la linea dei grattacieli del Financial District e la sensazione di essere piccolissimi - molto frequente a NYC - è immediata.

Ci sono arrivata di pomeriggio al WTC nel mio ultimo viaggio a New York, alla fine di settembre, e Oculus mi ha lasciata senza fiato. Ma a parte qualche scatto, e una passeggiata fatta intorno alla struttura, mi sono diretta altrove. Così ci sono ritornata, di mattina, e mi sono goduta tutta la bellezza di questa nuova icona del distretto finanziario di Manhattan, dentro e fuori.

Oculus avrebbe dovuto aprire nel 2015 ma una serie di infiltrazioni nei cantieri vicini e tutta una serie di problematiche varie rilevate dalla realizzazione di un’opera così imponente ne ha fatto ritardare la consegna. Costato il doppio della cifra iniziale, Oculus è ad oggi una delle opere più spettacolari di NYC e forse la più straordinaria a sorgere su ciò che resta del vecchio e amato WTC e delle torri gemelle distrutte negli attentati terroristici dell'11 settembre del 2001.

E’ composto da una struttura con due grandi ali di acciaio alta circa 50 metri da terra ma ha una parte completamente interrata che le fa raddoppiare i volumi. Ciò che lo rende ancora più affascinante è che è destinata a diventare il terzo più grande centro di trasporto internodale della città. Oculus, infatti, si trova tra la torre 2 e la torre 3 del World Trade Center: è stato progettato per connettere i treni Path (Port Authority Trans-Hudson), 11 linee della metropolitana, le quattro torri del WTC, la piazza del memoriale, la Brookfield Place (ex World Financial Center e stupendo centro commerciale che affaccia su North Cove Yacht Harbor, su Hudson River – che è anche il mio posto a NY per intenderci...) e il terminal dei traghetti di Battery Park City.

Oculus, World Trade Center di New York

Parte dei collegamenti sono già partiti e, ogni giorno, migliaia di persone, attraversano di corsa sale e corridoi di marmo bianco e salgono e scendono le scale per andare a lavoro.

L’hub è il cuore pulsante di questa struttura così complessa ed è meravigliosamente bello da vedere.

Oculus incornicia una fetta di cielo di New York sotto al quale desideri e attese convivono dal giorno dell'attentato alle Torri Gemelle. Un giorno lontano nel tempo eppure sempre immensamente sentito e vicino nel cuore di chi vive e viene qui. La luce che filtra dall'esterno realizza un bellissimo gioco di luci e si ispira direttamente all'oculo della cupola del Pantheon romano, cui rende omaggio riproponendone il nome ma con una reinterpretazione senza dubbio originale.

Quando sono entrata ho avuto l’impressione di essere in una mega navicella spaziale: la struttura è tutta bianca, a terra è rivestita di marmi lindi e rigorosamente italiani e dall’alto della scalinata centrale, che porta al centro dell’hub, si gode di una vista pazzesca. E’ lì che ho iniziato a volteggiare su me stessa, e già sulle scale ho iniziato ad intravedere tutti gli edifici esterni del WTC.

La grande sala centrale è circondata da diversi livelli dove ci sono già adesso svariati negozi e boutique ma il centro commerciale, quando sarà completato, sarà ampio 21 mila metri quadrati e ospiterà anche ristoranti e bar che serviranno soprattutto i lavoratori di Wall Street e dintorni.

Ho notato dentro, ai lati, quasi mimetizzati, squadroni di operai a lavoro – che hanno fatto turni assurdi per garantire la consegna di Oculus nei tempi previsti.

Attraversare la grande main hall e arrivare fino al centro della struttura è una cosa da fare assolutamente perché il bello di Oculusu è proprio lì, nel mezzo: il tetto ha, infatti, una parte centrale in vetro che lascia intravedere tutto quello che c’è fuori. Perciò...fermatevi al centro della hall e guardate in alto. Vi si materializzerà nel vetro centrale la Freedom Tower in tutto il suo splendore. Una visione inaspettata che lascia tutti, per un po', con il naso all’insù.

Poi ruotate su voi stessi a 360° guardando attraverso le colonne…il WTC è tutto lì, tra building altissimi e di cristallo che contrastano con i palazzi antichi del distretto in un gioco di colori, luci e ombre che sono straordinarie in ogni momento della giornata.

Oculus ha introdotto una sorta di concetto totalmente nuovo nel tessuto urbanistico e architettonico di New York ed è impossibile non restare estasiati dinanzi ad una tale bellezza. Tra l'altro, e questa è la cosa che fa più riflettere, oltre che per la sua foggia futuristica, è stato preso particolarmente a cuore dagli americani soprattutto per il valore metaforico della sua forma: raffigura, infatti, una colomba liberata dalle mani di un bambino.

Ed è, ad oggi, il simbolo della rinascita di Lower Manhattan e della forza e del coraggio del popolo americano.

Oculus, wtc, new york
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