Chi pensa che visitare un posto una sola volta nella vita basti...sbaglia! Soprattutto se quel posto è una città ricca ed effervescente come Abu Dhabi, che se manchi sei mesi ogni cosa è cambiata. Io ci sono tornata con un desiderio in tasca, di quelli che metti in cima alla wish list: vedere il Louvre Abu Dhabi, capolavoro di architettura costruito sull’acqua, nell’isola di Saadiyat, nel Cutural District dell’Emirato, inaugurato solo qualche mese fa e che porta la firma di quel genio che è Jean Nouvel. Cosa posso dire se non che è una meraviglia sul mare? Questo museo è una rappresentazione del mondo, è la fusione di culture e religioni, è un inno alla tolleranza e al dialogo in una città straordinaria e aperta anche se più abbottonata e meno libertina di Dubai. Il Louvre Abu Dhabi è il nuovo cuore della Storia e dell’Arte della capitale degli Emirati, tra collezioni permanenti e temporanee e prestiti eccellenti come “La Belle Ferronnière” di Leonardo appartenente al Musée du Louvre di Parigi e “Napoleone che attraversa le Alpi” proveniente dal Castello di Versailles.
Ma al di là della bellezza della struttura e dei capolavori custoditi nei suoi padiglioni, a rubare l’attenzione di tutti c’è lei: la meravigliosa cupola d’acciaio argentato composta da quasi ottomila stelle metalliche magicamente incastrate in un disegno geometrico a strati che riflette il sole e crea uno spettacolare effetto di “pioggia di luce” che lascia senza parole.
E proprio qui, in questo posto magico dove il cielo e il mare si sfiorano dolcemente, dove il sole bacia la cupola insinuando silenziosamente i suoi riflessi tra le lastre d’acciaio, come in un planetario, sotto migliaia di stelle, tra giochi di luci e il rumore dell’acqua, è più lieve lasciarsi andare a dolci pensieri in un mondo lontano...
Il Louvre Abu Dhabi è figlio di un accordo internazionale che ha coinvolto la città di Abu Dhabi e il governo francese ed è da qualche mese una delle più belle realtà dell’Emirato.
La struttura è stupenda, completamente costruita sull’acqua come una sorta di arcipelago ed è circondata da un parco verde pieno di palme che guarda la città dall’isola di Saadiyat.
Una collaborazione culturale straordinaria che ha consentito la realizzazione di un museo d’eccellenza dove poter mostrare l’arte nazionale e internazionale ai cittadini di Abu Dhabi e ai milioni di turisti che ogni anno si riversano negli Emirati.
Tutte le opere d’arte sono state prese in prestito dal Museo del Louvre di Parigi o acquisite dalla Agence France – Museum e sono un miscuglio perfetto di arte antica e moderna.
Infatti, oltre a manufatti e dipinti che provengono dal Medio Oriente, i visitatori possono ammirare opere di Manet, Gauguin e Piet Mondrian. A queste se ne aggiungono altre provenienti da collezioni private o allestimenti periodici. Il filo conduttore, però, resta sempre lo stesso: rendere il Louvre Abu Dhabi il primo museo universale, un posto particolare capace di raccontare la storia della civiltà globale.
Ciò che colpisce di più – e non sono solo parole – è la sua imponente struttura sul mare completamente coperta dalla cupola d’acciaio a otto strati, che con la sua trama particolare lascia penetrare i raggi del sole che sembrano addirittura piovere dal cielo.
La luce si posa morbidamente sul museo colorando come un arcobaleno le sue pareti candide e, alla fine di ogni visita, il fiume di visitatori che affolla i padiglioni si riversa all’esterno, all’ora del tramonto, per godere di quello spettacolo unico in cui il Louvre, come un rito preciso, ogni giorno, si specchia nell’acqua e si colora di rosa, arancio e viola. E' proprio a quell'ora che la Plaza under the Dome - dove trionfa una scultura del maestro dell'Arte Povera, Giuseppe Penone - diventa un incredibile incrocio di persone, luci e voci.
Se la cupola è davvero un capolavoro di ingegneria, qualcosa di straordinario che potrebbe valere da sola la visita al museo, le gallerie e le sale espositive del museo, circondate da vetrate sul mare e sviluppate su un unico piano, hanno una disposizione molto particolare che richiama fortemente il tradizionale suk.
Questa struttura adagiata sull’acqua dinanzi alla città è sostenuta da migliaia di pilastri di calcestruzzo e acciaio costruiti a 11 metri al di sopra il livello del mare.
Perché è l’acqua, come detto, l’elemento trainante ed è ciò che rende questo museo unico al mondo.
Il Louvre ha in sé una novità enorme voluta dall’architetto e dai membri della cooperazione: modificare l’esperienza dell’arte dei visitatori. Le gallerie e i padiglioni sono perfettamente integrati con la parte esterna del Museo, tra cemento e acciaio, mentre tutto intorno l’acqua entra ed esce, idealmente e fisicamente. Ecco, il Museo è anche questo: l’esperienza di una nuova struttura, di una nuova e futuristica visione dell’ingegneria edile. Un’opera d’arte che contiene opere d’arte. Qualcosa che non riuscirete a vedere altrove e che vi suggerisco di vivere anche sotto questo punto di vista.
E veniamo all’esposizione: 23 gallerie permanenti sviluppate su quasi diecimila mq di superficie e 600 opere d’arte di cui quasi la metà prese in prestito, come il Ritratto di Dama di Leonardo (dal Louvre), il Bonaparte di Jacques-Louis David (Versailles) e l'Autoritratto di Vincent Van Gogh da Orsay.
Una particolarità ulteriore è che si passa dal mondo greco a quello romano, dal buddista al taoista. E la maggior parte delle opere racconta la storia delle grandi civiltà, delle religioni, e le vicissitudini umane.
Ho adorato il padiglione dedicato alle religioni presentate tra volumi antichi e simboli, tutti perfettamente mescolati tra loro come simbolo dell'integrazione culturale e religiosa. L’esposizione di libri sacri è notevole. Ci trovate la Bibbia Gotica, una foglia del Corano Blu, una Torah, oltre ad alcuni testi del buddhismo e del taoismo.
Mi sono piaciuti moltissimo i padiglioni che raccontano la storia in 3D e, ancora di più, quello dedicato alla cosmografia e alla storia dei viaggi nel mondo.
Ma più di ogni cosa mi ha incantata l’opera d’arte di Ai Weiwei, Fountain of Light: una scultura stupenda interamente realizzata in cristallo Swarovski, che domina un intero padiglione.
La bella isola di Saadiyat, dopo il Louvre Abu Dhabi, dovrebbe veder nascere altri due musei: il Guggenheim, il Museo Nazionale degli Emirati Arabi Uniti, progettato dall’architetto britannico Norman Foster, che racconta la storia del fondatore del paese; un centro futuristico di arti dello spettacolo progettato da Zaha Hadid; un museo marittimo che celebrerà la connessione del paese con il mare, progettato dall’architetto giapponese Tadao Ando. Lo sviluppo dell’isola di Saadiyat prevede anche la costruzione di un Campus della New York University, 30 alberghi, tre porti, 8.000 ville e quasi 40 mila unità abitative distribuite su 12 miglia di costa.
E gli obiettivi, molto semplici, sono due: il primo, portare ad Abu Dhabi il doppio dei turisti in due anni. Il secondo, differenziarsi da Dubai, tra le grandi capitali del turismo mondiale che ha puntato sul divertimento e il lusso, e da Doha, che ha mirato allo sport scegliendo la strada della cultura. Una curiosità. Il clima degli Emirati diventa bollente nel periodo estivo e anche quelli che sono maggiormente a digiuno d'arte sanno che una delle difficoltà di preservare le opere stesse - e al Louvre Abu Dhabi ce ne sono di grande valore - è tenerle lontane dal calore. Ebbene, oltre alla cupola esterna che serve a proteggere l'imponente struttura dal sole, le gallerie sono state studiate e realizzate in modo da avere soffitti alti, molto più alti di quelli previsti dagli standard internazionali per preservare le opere d’arte. Per regolare la quantità di luce diurna che entra nelle gallerie, è stato predisposto un sistema tra finestre e tetto con tende "a strati" che funzionano automaticamente in base all’ora del giorno, al periodo dell’anno e alla quantità di luce presente. Un meccanismo davvero impressionante.
Inoltre, sotto la cupola - sviluppata all'esterno - la temperatura cala di cinque o sei gradi grazie ad una sorta di effetto serra controllato che riduce anche la percezione dell’umidità e…potete giurarci che è un sollievo enorme!
Il Museo è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 22.
Se volete, acquistate pure i tickets online. In realtà non ci sono mai file lunghissime e tutto procede molto velocemente. Io, nonostante la grande affluenza della domenica pomeriggio, sono entrata in poco meno di cinque minuti. E' una visita che che vi consiglio se desiderate viaggiare tra passato e presente, mondi distanti e diverse culture e religioni. Il Louvre Abu Dhabi è una specie di scrigno dei tesori universale e rappresenta la speranza verso un mondo che aspira alla tolleranza e all’integrazione, lontano dal fanatismo e dal terrorismo.
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