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Immagine del redattoreMel Bi

ITALIA. Tesori di Puglia: Cisternino, l’irresistibile borgo medievale della Valle d’Itria

Un tempo fu Ostuni ad aprirmi gli occhi – e il cuore - alle meraviglie della Puglia.

Poi seguirono Locorotondo, e Alberobello, e Monopoli e tutta un’altra serie di luoghi incantati e meravigliosi che in questi ultimi anni ho imparato a fare miei, quasi come fossero un po' casa…

Perché è così quando un posto ti accoglie e ti abbraccia facendo sentire tutto il suo calore.

Poi, arrivò anche il suo tempo. Il tempo di un altro splendido borgo, dedalo di case bianche, di vicoli stretti in cui perdersi, di balconi sempre in fiore, di porte colorate e di terrazze che guardano verso un orizzonte verde di campagne e di ulivi secolari in cui smarrisci testa e pensieri.

E dove quell’atmosfera di silenzio e di magia mi conducono in un'altra dimensione che adesso so riconoscere e in cui amo lasciarmi cullare.

Cisternino, nel cuore di quella Valle d’Itria che in questi ultimi tre anni mi è diventata tanto cara, uno dei borghi più belli d’Italia, è un po' il fulcro di un labirinto intorno al quale girano alcuni tra i luoghi più affascinanti della Puglia.

Cisternino è una chicca, un gioiellino bandiera arancione del Touring Club, immerso nelle campagne e circondato da trulli, tra sentieri e masserie in cui riscoprire i sapori antichi della tradizione di questa terra.

Cisternino non è proprio minuscola come si potrebbe immaginare ma se avete tempo almeno per una passeggiata al centro storico sono certa che resterete incantati dalla sua bellezza e dalla sua essenziale semplicità.

Io ci sono stata proprio qualche settimana fa, ho approfittato dei primi giorni d’autunno, delle temperature più miti ed è stato un piacere perdersi nel cuore bianco del borgo antico.

Non mi sento di darvi un itinerario preciso perché un itinerario vero, secondo me, non c’è.

Questi sono posti in cui si va “a sensazione”, portati dalla curiosità e dalla voglia di scoperta di una cittadina che fa impazzire chiunque venga a farle visita, e anche dall’odore che si diffonde nei vicoletti di quelle super famose “bombette pugliesi” che con il loro gusto hanno fatto un giro virtuale d'Italia.

Io sono entrata nel cuore di Cisternino da via San Quirico, godendomi la bellezza di questa strada di piccole botteghe e insegne antiche. Pochi passi e mi sono ritrovata sotto la Chiesa Madre di San Nicola, dinanzi allo spettacolo dei centrini all’uncinetto sospesi tra cielo e vicoli.

Perché lo saprete di sicuro che queste fantastiche installazioni nel periodo estivo hanno portato migliaia di turisti in questo splendido borgo. La bellezza, l’arte e le tradizioni di un tempo erano tutte lì, incantevolmente in volo nei vicoli di uno dei borghi più belli d’Italia. Io sono riuscita a respirarla in tempo quella piccola magia svolazzante nel cielo a ritmo del vento. Un modo originalissimo di dare voce all’esperienza e ai saperi delle nonne, con questi maxi centrini installati in questo piccolo e delizioso comune della Valle d’Itria - ma ricorderete anche i cappelli di Alberobello o le farfalle di Martina Franca - che altro non sono che una magnifica opere d’arte. Piccoli capolavori lavorati a mano, figli di un progetto d’autore che porta la firma dell’artista Bernardo Palazzo, dolce ringraziamento a tutte quelle donne capaci di tramandare arti del sapere fare e del poter “lavorare” le cose – e un po’ anche la vita – con le loro mani preziose.

Intanto vi aggiungo che la Chiesa Madre, di origine romanica, bellissima, che guarda fiera la piazza e un luogo in cui bisogna assolutamente entrare. Dentro ci trovate alcune opere e sculture, tra queste la Madonna col Bambino, una bella scultura che cattura immediatamente l'attenzione e che è forse l'opera d'arte più importante della città.

Dalla Chiesa parte un labirinto di vicoli e stradine piccole e curate, con porte e portoni a colori, lampioni, fiori di ogni genere e colore e pale di fichi d’india ovunque. Un saliscendi senza fine che è meraviglioso scoprire senza avere una meta predefinita, sbirciando dietro le tende delle finestre delle case al piano terra, buttando l’occhio nei cortili e sui balconi più alti che traboccano di vasi e di fiori.

Le strade sono tutte bianche, come sono bianche le case e tutta l’architettura che caratterizza il borgo.

Nel girellare incrocerete inevitabilmente Piazza Vittorio Emanuele con la sua torre dell’orologio. Un tempo la piazza era il posto degli incontri, il luogo in cui ci si portava anche la seggiola da casa per fare quattro chiacchiere.

Oggi è più strutturata e articolata tra locande e un bar e nonostante gli ombrelloni coprano molto la sua bellezza ha mantenuto comunque il suo fascino.


Ogni angolo di Cisternino è una scoperta, ogni dettaglio è da immortalare e tenere nell’album dei ricordi.

Dovete solo fare una cosa: essere attenti e buttare gli occhi ovunque, perché la bellezza del posto è a portata di tutti ma tutti ma le peculiarità, quelle vere, quelle che raccontano l'anima di questo posto e che regalano a Cisternino una bellezza esclusiva, sono negli angoli più remoti, nascosti tra i muri bianchi delle case costruite quasi ad incastro una dentro l’altro, tra i tetti e i balconi che spuntano dappertutto se solo svoltate un angolo, nell’intreccio di cavi, lucine e lampioni che macchiano di nero i vicoli candidi, dentro i lastroni di pietra bianca sotto ai vostri piedi, e nel silenzio che fa quasi trattenere il respiro se passate dinanzi a finestre o porte aperte nel timore di disturbare…

Se arrivate a Corso Umberto dedicate un po' di tempo allo shopping nelle botteghe che lavorano la ceramica. Io adoro i pumi, le pale di fichi d’india, i palloncini, i vasi decorati e la serie infinita di gufi e gufetti porta fortuna.

Cisternino, poi, lo sapete è nota soprattutto per le sue bombette.

Ecco, quelle di Cisternino sono proprio le più famose perché il paese le ha trasformate in una vera e propria icona locale. Se vi state chiedendo cosa siano - non sono fuochi d'articicio, eh! - ve lo dico subito: sono un piatto tipico, anzi IL piatto tipico, della Valle d’Itria, una vera e propria esplosione di sapore.

Personalmente le ho mangiate un po’ ovunque in giro meno che a Cisternino dove sono stata di pomeriggio e fare merenda con la bombetta mi è parso eccessivo.

Quindi in questo caso non ho un luogo preciso da suggerirvi, piuttosto lasciatevi portare dall’odore e dalla vostra fame. Sono certa che ovunque cadrà la scelta, sarà quella giusta.

Però una dritta posso darvela in ogni caso. Se vi va una sosta dolce, fatta di torte con ricotta e cioccolato o crema e marmellata, accompagnate da una tisana e un buon caffè, fermatevi alla Cremeria History Vignola.

I dolci sono buonissimi e poi al piano superiore si gode di un bellissima vista sulla valle.

Chissà che poi proprio il tavolino sotto la finestra che domina la Valle d’Itria non sia libera, apposta per voi.

Se siete a Cisternino è ovvio che non ci siete capitati per caso e che non sarà l'unica tappa che farete nella Valle.

Questo perché oltre a questo meraviglioso borgo medievale, la Valle d'Itria è un mondo da vedere e da scoprire.

Fate un bel giro.

Andate ad Alberobello e a Locorotondo, molto vicine e assolutamente da visitare.

Fate un salto a Monopoli, città stupenda che ho scoperto questa estate e che mi ha conquistata istantaneamente per la sua bellezza e la sua vitalità.

Non perdetevi Polignano a mare (vi lascio un articolo qui con qualche dritta sul giro da fare) che ogni volta che ci torno mi lascia sempre una grande positività.

Ma soprattutto puntate dritti su Ostuni (vi lascio un primo articolo qui). La città bianca, la mia città del cuore, quella che ha sancito l’inizio del mio amore per la Puglia (leggete qui se volete fare qualcosa di assolutamente imperdibile a Ostuni) e in cui ho sempre bisogno di tornare a respirare…


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