CUBA PER SEMPRE NEL CUORE...
Finalmente, dopo molto tempo, sono riuscita a mettere insieme tutti i pezzi di questa mia bellissima avventura.
Cuba: il viaggio che non avevo previsto, l’isola che non immaginavo, il pugno nello stomaco che non mi aspettavo.
Paese meraviglioso e pieno di contraddizioni, credo di aver amato Cuba di più quando sono rientrata a casa che durante i giorni, lunghi e bellissimi, in cui l’ho vissuta. Un giro di 16 giorni, senza perdere nemmeno un instante disponibile, con la fretta e la gioia di vedere e scoprire ogni cosa.
L’Avana, Trinidad, Baracoa, Santa Clara solo per citare, forse, alcuni tra i luoghi più conosciuti dell’isola. Quelli che non potrai mai dire di essere stato a Cuba se non ci sei almeno passato, se non hai un minimo vissuto persone e atmosfera di questi posti...
Sono partita carica di aspettative e desideri e non avrei potuto iniziare in nessun altro modo il mio viaggio a Cuba se non dall’Avana, città meravigliosa e pazzissima - che mi ha travolta come poche volte è accaduto altrove nel mondo – e che mi ha rubato l’anima.
È un colpo agli occhi e al cuore, è vivace e audace, piena di contraddizioni, incredibilmente bella, inspiegabilmente strana! Come tutta l’isola, del resto.
Sono arrivata con la valigia piena di domande! Eppure, ci ho messo un istante a capire che L’Avana, e tutta Cuba – forse – non le puoi spiegare.
La devi solo sentire! E la senti a lungo, nel tempo.
Il mio consiglio? Arrendersi al fascino di questa terra stupenda, alla sua magia, ai ritmi caraibici che animano le strade, ai colori sgargianti dei palazzi e delle macchine, alle chiacchiere nei vicoli e davanti ai portoni delle case dove ogni cosa è assurdamente cristallizzata in uno spazio e in un tempo che si sono fermati, e che non esistono più altrove nel mondo se non qui.
Ho vissuto esperienze che, a pensarci oggi, sono e resteranno irripetibili. Forti, forse un po' troppo quando mi ci sono trovata dentro. E in certi momenti ho desiderato di fuggire. O di essere ovunque, a casa o altrove, ma non lì. Lì, in quell'isola così diversa e lontana dal mondo che conosco.
Ho vissuto per più di due settimane a braccio stretto con i cubani. Ho girato case particular bellissime e altre che mi hanno spaccato il cuore, ho macinato chilometri e chilometri su strade che non erano strade ma strisce di terra battute da ruote di carri di legno e cavalli che a percorrerle ci abbiamo messo un tempo infinito che, a un certo punto, abbiamo smesso di contare.
Mi sono guardata intorno, e indietro, e avanti ogni minuto. Pensando a chi mi aveva sempre detto che Cuba era bellissima, meravigliosa, vitale. L'isola felice che tutti sognano.
Ma io, per moltissima parte del mio viaggio, non ho visto che povertà, malessere, insoddisfazione per quel mondo, quella realtà così strana, a tratti assurda. E, ditemi, come si fa a dire che è bella una vita del genere? Come si fa a dire che vive bene, ed è felice, chi vive così?
Ho osservato la gente e ho smesso di parlare. Ho solo cercato di avvicinarmi e in qualche momento di capire. Perché è la gente - meravigliosa, unica, gentile, straordinaria – che ho amato più di ogni cosa in questo mio viaggio.
Più di ogni città coloniale, più di ogni mare cristallino o di qualsiasi corsa a cavallo nelle piantagioni più conosciute del pianeta. Le persone: sorridenti, dignitose, desiderose di cambiare la loro vita, il loro destino. Vogliose di un riscatto che forse non arriverà mai.
A chi mi ha chiesto di Cuba immediatamente dopo il mio rientro in Italia, non ho raccontato quello che scrivo oggi. Perché questo paese lo devi vivere, lo devi “assorbire” e poi, forse, dopo ne puoi parlare.
Oggi, con assoluta certezza, senza alcun dubbio, sento di dire che Cuba è il posto in cui andare!
Il posto da vedere, il posto da non mancare.
E’ stato bello tornare a casa. Ma, a ripensarci, non è stato facile.
Non dopo tutto quel tempo che mi è parso immenso, dilatato, infinito.
Ho portato in Italia una valigia di emozioni, di pensieri, di strette al cuore. Sono tornata carica di ricordi e di mille altri dettagli che la mia mente ha visto solo nel tempo quando la lucidità si è fatta largo in quel frullatore di sensazioni che ho vissuto come un vortice travolgente.
Dettagli fatti di momenti che ho rivisto alla velocità della luce, fatti di labbra, di mani, di occhi.
Ricordi di tutte le persone che ho incontrato lungo la strada, degli arrivi di notte e delle partenze all’alba, delle accoglienze con il brodo di pollo e degli abbracci prima di andare a letto, dei sorrisi rubati e dei regali lasciati davanti alle case, della gentilezza negli occhi, nelle mani e nel cuore. A te, Cuba, che meriti tanto, che dignitosamente vivi ogni giorno sognando ancora che il tuo mondo possa essere migliore, dedico e dedicherò pensieri e parole speciali ogni volta che mi sarà possibile.
BREVE SCHEDA DI RIEPILOGO
Itinerario: 16 giorni
Periodo: 22 Luglio – 6 Agosto 2018
Km percorsi: 2600 circa
Mezzi utilizzati: 1 Pullman con driver cubano e una guida locale
Numero dei componenti del gruppo: 16 persone
Costo del viaggio: 2500 € circa
Prima di iniziare mi è d’obbligo una premessa. Di questo viaggio sono riuscita a tracciare l’itinerario (che avrei voluto ancora più ricco ma non è stato possibile) e ad organizzare il pernottamento solo in alcune strutture alberghiere la cui scelta è stata pbbligata.
Il viaggio è stato interamente organizzato da un Tour Operator locale che ha gestito, un po' superficialmente, molte cose. Eravamo in 16 e un TO probabilmente è necessario per gestire gruppi così ampi in un posto come Cuba. Ma chiunque avrebbe fatto meglio.
Ometterò di scrivere, in questa sede, il nome del TO. Qualora doveste chiedermelo, non esiterò a dirvelo.
Non riuscirò a fornire nel dettaglio, come mio solito, i riferimenti di ogni cosa ma sono certa che apprezzerete i brevi racconti (per il dettaglio tratterò le singole città e le espeienze vissute) e le foto che mi ricordano ogni giorno in quale posto unico io sia stata.
Ad ogni modo, ho tratto il meglio da questo viaggio e io, come sono sicura tutti i miei compagni di viaggio, ne porto i ricordi nella mente e i segni nel cuore.
QUANDO ANDARE: METEO E FUSI
La domanda che si pongono tutti: qual è il periodo migliore per questo viaggio?
Io direi che ogni stagione è perfetta. Escluderei solo le settimane tra fine agosto e fine ottobre. Tutta l’area dei Caraibi è interessata da fenomeni meteo importanti: cicloni e uragani non sono uno scherzo e vanno valutati con attenzione. Non amo ripetermi ma considerate che il meteo è l’unica cosa che non sarete mai in grado di controllare.
Io ho scelto la fine di luglio. Diciamo periodo di piogge. Invece dal punta di vista meteo e climatico, il viaggio è stato pazzesco. Un unico acquazzone di un'ora e poi sempre sole.
Se amate le temperature più miti scegliete il periodo invernale, da novembre ad aprile. Il tempo è bello, più asciutto e più fresco. Se volete il caldo assoluto, partite gli altri mesi dell’anno escludendo, come detto, quelli sopra indicati. Ricordate che il fuso è lo stesso che negli States: -6 ore rispetto all’Italia.
COSTI
Giocate d’anticipo e vi troverete benissimo, sia per i voli che per le altre prenotazioni. Io ho volato con Air Europa via Madrid ed è andata benissimo.
Nessun ritardo, nessun bagaglio perso o danneggiato, ottima accoglienza a bordo.
Tutte le strutture sono state confermate prima della partenza. 16 persone in viaggio tra luglio e agosto non si sistemano facilmente. Ma se partite da soli, in coppia o al massimo con un paio di amici, l’organizzazione by the way è possibile. Se amate l’avventura, potete prenotare anche solo il primo hotel (o la prima casa particular, che vi consiglio se volete vivere davvero un’esperienza vera con i cubani).
Poi, specie se starete in casa, i proprietari sapranno consigliarvi e darvi altri numeri di telefono per contattare altre case in altre località dell’isola. I costi per stare nelle case variano da 35 cuc a camera doppia all’Avana, a 25 cuc a camera doppia in altre città di Cuba.
Aspettatevi dimore molto spartane e un’accoglienza meravigliosa.
Per i tour noi siamo stati legati a tempi e costretti a confermare anticipatamente alcune escursioni. Qualcuna è stata davvero bella, qualche altra di meno. Ma questo può capitare in qualsiasi viaggio e anche con un’organizzazione perfetta. Sul posto, comuque, potrete fare tutto senza problemi.
Nota. Il costo della vita a Cuba è davvero basso ma per alcune attività/servizi i prezzi sono decuplicati. Ricordate che se vi rivolgerete ad agenzie organizzate pagherete dai 40 ai 60 cuc (pari a 40-60 euro, poiché il valore di cuc ed euro è di 1/1) per semplici trekking o daily escursioni in barca.
VISTO TURISTICO
Sapete già che per Cuba è necessario il passaporto con validità di almeno sei mesi. Tenete conto che le Autorità di frontiera potrebbero non ammettervi nel paese qualora il documento non dovesse rispettare questo termine. Generalmente per ottenere il visto d’ingresso ci si affida al tour operator presso il quale si acquista il biglietto aereo. Se amate i “viaggi fai-da-te” allora dovrete provvedere autonomamente presso il consolato di Cuba in Italia.
E’ assolutamente necessario ricevere la tarjeta turìstica prima della partenza: in difetto, si potrebbe essere respinti all’imbarco. Il visto d’ingresso viene concesso per un periodo massimo di trenta giorni, rinnovabile per altri trenta (60 giorni totali) pagando una tassa statale presso gli uffici locali delle autorità di immigrazione.
Per il visto occorrono: passaporto (da fornire – materialmente - sia al Consolato che presso il tour operator), l’indirizzo di soggiorno a Cuba (hotel o casa particular), data di partenza e rientro, assicurazione medica valida per l’intero periodo di permanenza nel paese.
Una volta entrati a Cuba, l’ingresso sarà regolarmente registrato sulla “tarjeta” che conserverete fino alla fine del soggiorno. Anche lasciare Cuba ha un costo. Un tempo si pagava una tassa all'uscita di 25 cuc direttamente in aeroporto. Attualmente è assorbita nel biglietto aereo di ritorno. E ogni compagnia aerea può prevedere o meno l'inserimento di questa tariffa aggiuntiva nel costo totale del ticket.
Ricordate che il visto turistico consente esclusivamente attività legate al turismo. In caso di violazione le sanzioni sono severe e comportano anche la detenzione e l’espulsione dal Paese. Le Autorità cubane hanno la facoltà di porre il turista in fermo di polizia fino al momento del rimpatrio, a spese del turista.
Nota importantissima: se avete progettato un viaggio a Cuba via States, toglietevelo dalla testa.
Esistono forti restrizioni tra chi viaggia tra Italia/Resto del mondo verso Cuba via Stati Uniti. Secondo la legislazione americana i viaggi diretti tra Stati Uniti e Cuba sono soggetti a forti restrizioni, soprattutto c’è divieto assoluto di viaggi a scopo turistico. Questa normativa si applica sia ai viaggiatori in partenza dagli Stati Uniti con destinazione Cuba, sia a quelli in arrivo negli Stati Uniti in provenienza da Cuba, anche se solo in transito.
MANGIARE A CUBA
Cuba offre esperienze ad ogni livello. Si mangia molto bene quasi ovunque ma partite con l’idea che il cibo italiano è un’altra cosa, e quindi non lamentatevi di cotture e condimenti ma sappiate apprezzare l’abilità e la peculiarità della cucina locale.
In ogni caso, il fatto di poter avere nel piatto ogni sera aragosta a pochi euro fa davvero la differenza. Preferite i Paladar, sono case che lavorano di sera anche come ristoranti e il cibo è squisito e genuino. Andate a fiuto quando camminate per strada e provate a scegliere i posti anche in base all’odore e alle persone che vedete sedute a tavola.
Qualche volta, sperimentate anche la cena nelle case particular in cui dimorerete, se dovesse capitarvi.
Provate i chioschetti sulle spiagge: servono pesce e verdure freschissime e spesso ci trovate dolci al cocco o al miele e alle mandorle, e pieni di zucchero caramellato, che fanno le donne nei villaggi.
La colazione in genere viene consumata in tutte le case. Ve la consiglio. Per 5 cuc, che non sono pochissimi considerato il costo della vita a Cuba, potrete gustare frutta eccellente, succhi freschi buonissimi, pane con formaggio e prosciutto, omelette, biscotti al miele homemade e sorrisi a volontà.
Assaggiate il cioccolato. Specie a Baracoa il sapore del cacao vi lascerà interdetti: è davvero eccezionale.
Bevete solo acqua imbottigliata ma non abbiate timore di mangiare verdure e frutta lavate con acqua corrente.
DURATA DEL VIAGGIO
Il viaggio è durato 16 giorni. Ma non sono sufficienti se avete fame di Cuba. Mi sono persa tutta la parte nord, che volentieri avrei visitato, e Cayo Largo, che resta un mio sogno. A questo aggiungerei che per l’Avana ci vogliono almeno 3 giorni pieni. Quindi se siete tra i fortunati a poter fare un viaggio del genere, se riuscite ad allungarlo di almeno un’altra settimana avrete davvero un’idea completa di Cuba.
BAGAGLIO
Mettete in valigia cose leggere e pratiche. Le temperature d’estate sono bollenti, basteranno pantaloncini, magliette leggere, scarpe aperte e da ginnastica. Se siete intenzionati al trekking in Sierra Maestra o in qualunque altro luogo, attrezzatevi con scarpe adeguate. Ovviamente infilate in borsa costumi e parei.
A parte, portate tutto quello che non indossate più. Qualsiasi cosa, scarpe incluse. Farete la felicità dei cubani. Consiglio: date le cose direttamente alla gente, specialmente a quella che vive nelle zone più povere (Camaguey e Baracoa e ai bimbi del villaggio di Santo Domingo) piuttosto che alle associazioni locali o alle guide. Non consegnano a famiglie e orfanatrofi. Purtroppo, nella maggior parte dei casi rivendono ai mercati per fare soldi.
Io ho portato anche due sacchetti pieni di chincaglieria femminile: non riesco a descrivere cosa ho provocato ogni volta che ho regalato collane, anelli e bracciali. Nel bagaglio, anche caramelle e gomme italiane…e qualche vaschetta di nutella. Un barattolo da 500 grammi costa più di 20 euro.
Fate anche un bagaglio a mano con l’essenziale. Questo ve lo consiglio sempre. Qui ancora di più, perché comprare qualcosa è difficilissimo e pure un po’ caro.
Si a repellente per le zanzare, ad un k-way per acquazzoni improvvisi, a solari super potenti, a un costume vecchio per bagni nei fiumi, a un cappello per proteggervi dal sole. E tachipirina e aspirina anti-sfiga, oltre che imodium. Non dimenticate carica batterie e trasformatori americani - anche se troverete anche le nostre prese - oltre che le batterie portatili che vi saranno utili. Mi raccomando: macchina fotografica e asta per il selfie. Specie se siete in gruppo, avrete ricordi bellissimi.
MUOVERSI A CUBA
Eccomi ad un'importante raccomandazione: noleggiare una macchina a Cuba. Da mia esperienza personale, la sconsiglio vivamente. Noi avevamo un bus con un driver locale, essenziale per il nostro viaggio per tanti motivi. A Cuba, in molte aree, le strade sono mulattiere. Non ci sono stazioni di rifornimento, non una casa nel raggio di decine di chilometri, animali che attraversano le carreggiate, il segnale del telefono che si perde per ore e una serie di deviazioni senza alcuna tipologia di segnaletica. Affidarsi al Garmin è un’impresa anche qui perché in alcune zone l’isolamento è totale.
Il nostro driver è stato bravissimo, non ha sbagliato una strada e in alcuni casi abbiamo viaggiato con l’ansia di precipitare in un burrone tanto la strada era stretta e disastrata.
Da soli, se volete fare il giro che ho fatto io, è secondo me davvero poco fattibile con un'automobile a noleggio. Suggerirei pertanto di contattare qualche buona e referenziata agenzia locale se avete davvero intenzione di prendere una macchina e prenotare un’autista che possa accompagnarvi. Tra l’altro, noleggiare un’auto a Cuba costa moltissimo. Rischiereste anche di trovarvi con un catorcio.
In alternativa, i bus locali che effettuano anche lunghi trasferimenti, funzionano ottimamente e mi sentirei vivamente di consigliarveli, soprattutto se volete fare amicizia. Lungo la strada si incontra gente proveniente da ogni parte del mondo. Una mia amica mi ha raccontato che, partite in quattro, sono arrivate alla fine del viaggio in 21. Niente male, no?
INTERNET E SOLDI
Volete davvero una vacanza differente? Non pensate al telefono. O meglio abbandonate l’idea di poterlo usare come fate in Italia. I costi per pacchetti speciali con le compagnie telefoniche dall’Italia sono eccessivi e spesso non coprono l’intero viaggio. In molte località la linea non c’è proprio e il telefono sarà totalmente inutilizzabile.
Dove c’è il wi-fi invece è tutta un’altra storia perché a Cuba funziona benissimo. Acquistate le schede Etecsa, costano 1 cuc e hanno validità di 1 ora. Quando le trovate, prendetene un bel po’ perché è difficile trovarle sempre lungo la strada. E se le trovate, magari ve le vendono al doppio. Per quanto riguarda i soldi, portate i contanti e cambiate in aeroporto. Il tasso è più o meno uguale ovunque. Le carte di credito sono accettate solo nei grandi alberghi e in alcuni locali dell’Avana, per il resto dimenticate di poterle usare.
CON CHI ANDARE
Ovviamente con la compagnia giusta! Un viaggio è tanto più bello quanto più sono affini e hanno il vostro stesso spirito le persone che viaggeranno con voi. Cuba è un’isola particolare, a tratti molto difficile. Lo spirito di adattamento richiesto è elevato, e io stessa mi sono ritrovata in alcune situazioni a desiderare di voler scappare. Ma provate a trovare sempre il lato positivo in ogni cosa. Con la giusta compagnia e una buona risata supererete tutto. Del resto, sarete su un’isola che non ha eguali nel mondo…
Noi eravamo in 16 e...eccoci in un bel momento a Santiago de Cuba!
ITINERARIO DI VIAGGIO: CUBA IN 16 GIORNI
Giorno 1 + Giorno 2 - Partenza dall’Italia, arrivo all’Avana
In 16, ci siamo ritrovati – provenienti da tutta Italia - con un volo di confluenza su Madrid verso L'Avana nel primo pomeriggio. Mi avevano parlato di un aeroporto disastrato. Ho trovato. invece. un posto super organizzato e affollatissimo. L’agenzia è venuta a recuperarci e ci ha affidati all’autista e alla guida locale. Abbiamo raggiunto la nostra prima casa. In realtà siamo stati suddivisi in diverse abitazioni.
A me è toccata Casa Maricelis (la nostra casa capofila, che ci ha ospitati in sei. Gli altri sono stati accompagnati in case vicine).
Casa Maricelis è una casa coloniale davvero carina e curata. Ve la consiglio. Non è vicinissima al centro ma con un taxi farete in un attimo. La trovate facilmente sui migliori circuiti online.
Tempo di riprenderci e scendiamo per cena. La scelta cade sul King Bar Restaurante, Avenida 23.
Cibo discreto, con una moltitudine di piatti fritti e fiumi di mohito, tanto per iniziare. Il locale ha anche un discobar e nonostante ci siamo andati. Serata divertente con musica live & disco.
L’Avana Mon Amour! Un viaggio a Cuba non si può iniziare se non dalla sua capitale. Una città vibrante, stupenda, effervescente. Una vera sorpresa. Perché un conto è sentirne parlare, altro è vivere direttamente l’esperienza.
A parlare di Cuba e dell’Avana vengono in mente spiagge e mare ma questa città è davvero tanto di più. Noi abbiamo fatto un tour velocissimo. Da Piazza de La Revolicion, incredibilmente immensa ed emozionante all’Avana vecchia, luogo di cui mi sono innamorata perdutamente. Mi sono persa e ritrovata cento volte ad Habana Veja, il suo quartiere più bello - quello che ti guardi intorno e ti emozioni, che ti chiedi dove sei anche se lo sai esattamente - pieno di gioielli architettonici di qualsiasi periodo storico, di edifici urbani che ricordano qualsiasi parte delle Americhe. Una specie di museo a cielo aperto, bellissimo, pieno di musica e di colori, dove si mischiano tutti gli stili, dal Barocco all’Art Decò.
Il tour classico prevede le 4 piazze principali (Plaza de la Catedral, Plaza Vieja, Plaza Francisco de Asis, Plaza de Armas). Sono uno spettacolo ma...un consiglio: perdetevi nelle strade e nei vicoli, andando in giro senza meta. Vi innamorerete della città come me, in un battito di ciglia. Per pranzo l'area è pieno di ristorantini che servono aragosta e cocktail per 15 cuc. Noi abbiamo scelto Paladar Galeria Orozdco, cibo medio ma atmosfera fantastica. Nel primo pomeriggio, breve salto al Castillo del Moro (6 cuc a persona) e poi un giro con le auto d’epoca sul Malecon. Abbiamo preso tre macchine bellissime e per 9 cuc a persona ci siamo fatti scarrozzare in giro per la città.
Serata a cena a La Cocina de Esteban a Calle 21, posto che consiglio. Serata completata alla Casa della Musica de Miramar. Ingresso con consumazione 15 cuc, e mohito a 4. Il posto è strepitoso e l’energia e la voglia di ballare sono da far girare la testa.
Giorno 3 - Pinar del Rio, Mural de La Prehistoria, Vinales
Partenza all’alba. Il paesaggio cambia e diventa ancora più bello. Qui Madre Natura mi ha consegnato tutta la bellezza più genuina dei campi coltivati, delle distese a perdita d’occhio di piante tropicali, e delle più spettacolari piantagioni di tabacco - di un verde brillante e quasi accecante - che io abbia visto. La vita scorre lenta tra cielo e terra, sotto il sole a coltivare tabacco e caffè, e nelle stalle ad allevare i cavalli. La prima fermata è a Pinar del Rio nella Fabbrica di liquori Casa Garay. La Fábrica de Bebidas Casa Garay è una distilleria di rum che produce l’affermato rum conosciuto come Guayabita del Pinar dal 1892. Assolutamente da vedere perché producono in esclusiva un rhum speciale, la Guayabita appunto, che potte acquistare direttamente alla distilleria (se non ci andate fuori stagione, ovvero d'estate).
Qui lascio un sacchetto di gioielli per la gioia di tutti, uomini e donne.
Proseguiamo per la Casa di Diego, una bella fattoria nel cuore di una piantagione di tabacco dove ci mostrano la lavorazione dei sigari e ci fanno assaggiare dell'ottimo rhum che ovviamente acquistiamo.
L'ultima tappa è il Murales de la Prehistoria. E poi destinazione Vinales.
Facciamo una passeggiata a cavallo già preorganizzata telefonicamente. Siamo in un altro mondo. Non si riesce a vedere molto in due ore ma cavalcare per 5 ore diventa complicato per tutti.
Lo spettacolo della natura intorno a noi è qualcosa di indescrivibile.
Ci fermiamo in un rancho per un break e poi rientriamo alla fattoria che ha organizzato l’escursione per una nuova e più completa spiegazione delle lavorazioni del rhum e del cacao.
Passiamo la serata a cena in paese che si prepara alla festa della Rebeldia Nacional.
Giorno 4 - Vinales verso Caleta Buena, Cienfuegos, Trinidad
Il viaggio da Vinales è lungo, quasi interminabile. Viaggiamo per ore nell’entroterra cubana, strade come mulattiere, il telefono senza linea per ore. La nostra destinazione è l’area della Baia dei Porci e riusciamo ad arrivare a Caleta Buena, un posto carino dove fermarci e fare il bagno e pranzare. Una sosta programmata e necessaria considerati i 35 gradi.
La Cala, come detto, è carina. E’ molto sponsorizzata da guide locali e non solo ma io l’ho trovata normale: un posto bello dove fare il bagno ma dimenticate i Caraibi: qui ci sono solo scogli e roccia e nemmeno un granello di sabbia. Il costo dell’ingresso è di 15 cuc e il pranzo è compreso ma il lettino non è garantito.
Potete fare un tuffo con la maschera, qualche pesce colorato riuscite a vederlo. Proseguiamo nel pomeriggio per Cienfuegos dove facciamo una visita velocissima.
Riprendiamo la marcia per la nostra destinazione finale: Trinidad. Arriviamo dopo il tramonto e prendiamo possesso delle case. Organizzo l’escursione a Cayo Iguana per il giorno successivo, in catamarano. Non ho mai saputo il nome dell’agenzia, ma il costo della “gita” è di 55 cuc con pranzo incluso.
Trovate le agenzie online (tutto con lo stesso prezzo, considerato che avevo provato a prenotare via web in maniera autonoma). Per cena, consiglio un ristorante molto carino e che cucina piatti deliziosi: Guitarra Mia. Se ci andate, assaggiate il cocktail omonimo, è eccezionale. La serata è alla Casa della Musica sulla mitica scalinata.
NOta. Se seguite questo giro, restate un giorno a Cienfuegos e pernottate lì per vederla meglio. Prenotate un’escursione alla Riserva di Guanaroca dei fenicotteri rosa.
Preferite la Baia dei Porci a Caleta Buena.
Giorno 5 - Cayo Iguana in catamarano, Trinidad
Giornata in catamarano a Cayo Iguana. Escursione molto carina, mare calmissimo e isola rispondente, per bellezza e colori, alle aspettative. L’isola è piena di iguana enormi e buonissimi e – purtroppo – anche di jutas, mega nutrie, ovvero mega topi con la faccia da castoro. Animali fastidiosissimi che hanno, ahimè, anche morso una ragazza del gruppo durante il pranzo a tavola. Io, che son rinomatamente terrorizzata da ogni tipologia di roditore, scoiattoli inclusi, mi sono tenuta ben lontana dalla capanna sulla spiaggia dove erano concentrati. L’isola è piccola e carina, purtroppo devastata in alcune aree dagli ultimi uragani ma il mare è bello e la traversata in catamarano, due ore dalla costa, è piacevolissima.
La visita a Trinidad nel pomeriggio è stata splendida. Una passeggiata tra vicoli, strade sterrate, case coloniali, negozi, ristorantini e gallerie. Il centro storico è veramente bello, perdersi nei vicoli ancora di più. Vagate senza meta, la città vi sorprenderà per la sua gioia, l’energia della gente, i colori.
Per la cena, la scelta è caduta sul Ristorante Colonial Casa Veja. Qui abbiamo assaggiato la Cachancara, tipico drink locale buonissimo che vi consiglio, come il ristorante. Attenzione che dà alla testa in un attimo! Serata ancora alla Casa della Musica.
Giorno 5 - Valle de Los Ingenios, Torre Y Finca Iznaga, St Spiritus, Camaguey
Prima destinazione: Valle de Los Ingenios.
Cuba non ha solo i colori del mare. Cuba è terra, quella di cui si sporcano le mani i contadini ogni giorno, oggi come 100 anni fa, per sostenere famiglie, averi, poderi. Cuba, luogo perduto di piane e di valli, di palme verdissime e flamboyant arancioni, e di distese immense, infinite, a perdita d’occhio di coltivazioni di canna da zucchero che Dio solo sa quanto può sembrare ancora più sconfinata una piantagione sotto i raggi del sole a mezzogiorno. La valle è stupenda e la vista dalla torre da lasciare di stucco. Per salirci preparate un cuc e fermatevi ad ogni giro di scala. Intorno è pieno di bancarelle che vendono ricami e tovaglie di cotone. Non lasciatevi convincere dalle persone a barattare qualcosa di loro con qualcosa di vostro. Acquistate qualcosa e lasciate molto di più.
Il passaggio a St Spiritus è solo un attimo per vedere la chiesa e ci rimettiamo in marcia.
Arriviamo a Camaguey a metà pomeriggio. Una cosa carina da fare è il giro in Bici Taxi ma io amo camminare e insieme a una parte del gruppo rivoltiamo a piedi la città come un calzino.
Parlano di Camaguey come luogo di frontiera, pericolosa. Io l’ho trovata straordinaria e autentica. Il momento più bello: una partita di calcio imbastita con un gruppo di ragazzini cubani.
Per la cena e il pernottamento siamo stati a Casa di Rodolfo - Durans Guest House (per il contatto cliccate qui, è l'unico che sono riuscita a recuperare). La casa è bella, curata, pulita. Ha una terrazza all’ultimo piano dove spesso vengono anche piccoli gruppi musicali a suonare live.
Lo chef organizza una meravigliosa cena a base di aragosta, zuppa di zucca e avocado per noi, mentre il barman ci serve mohito e rhum buonissimi come se non ci fosse un domani.
Giorno 7 - Bayamo, Villa Santo Domingo
Una giornata di trasferimento e un pomeriggio nel cuore della natura.
Da Camaguey arriviamo subito dopo pranzo a Bartolome Maso, passando per Bayamo dove facciamo un giretto, e prima ancora deviando verso una piccola foresta di bambù che oggi altro non è che un piccolo e malandato resort. la nostra destinazione finale è Villa Santo Domingo, posto molto carino che si trova nel cuore di una piccola foresta all'ingresso del Parco Nacional de Turquino. Potete prenotare direttamente con Expedia o Booking.com. Pomeriggio in giro sul fiumicello e nel piccolo villaggio, momenti che durante un viaggio on the road sono necessari per ricaricare le batterie. Troviamo un bel ristorantino al di là del fiume e prenotiamo la nostra serata a cena dove ci preparano un maialino delizioso.
Giorno 8 - Trekking in Sierra Maestra, Santiago de Cuba
Nonostante la pioggia della notte precedente, affrontiamo la montagna e facciamo il trekking in Sierra Maestra. Costo abbastanza elevato (40 euro) prenotato e pagato dal nostro Tour Operator già il giorno del nostro arrivo all’Avana. Il trekking molto bello e anche un po' faticoso per chi non è abituato. Si tratta di una passeggiata-scalata verso i rifugi de La Revolucion di Fidel Castro e Che Guevara. Munitevi di buone scarpe da trekking perché sono necessarie per questa escursione suggestiva.
Di rientro, breve stop alla Chiesta del Cobre che ha un valore storico per Cuba per la visita di Giovanni Paolo II. Infine, l'arrivo nel tardo pomeriggio a Santiago de Cuba. La sosta è all’Hotel Rex, prenotato senza convinzione secondo le modalità che vi ho già descritto. L’hotel è centrale, non siamo stati male ma avrei preferito altro. Molto buona la colazione preparata a la carte, e gentilissimo il personale della struttura.
Cena da El Holandes, ottimo Paladar che abbiamo prenotato telefonicamente. Posto carino che consiglio, tra l’altro di fronte c’è la Casa del Queso, luogo carinissimo per bere qualcosa e ballare. Il ristorante è anche a due passi da Casa de la Trova per ballare fino a mezzanotte.
Giorno 9 - Visita a Santiago de Cuba, Playa Imias, Baracoa
Due ore non bastano per girare Santiago de Cuba, città molto movimentata e vivace.
I colori, la caratteristica più sfacciata di questa città afrocubana, insieme alla musica la rendono unica. Santiago è piena di gallerie d’arte a cielo aperto ed è forse la città dove più si suona e si balla in assoluto a Cuba. E’ inoltre un mix di strade e vicoli vista mare che partono da Parque Cespedes e si intersecano in un labirinto di case gialle e azzurre, di palazzi splendidi ereditati dalla colonizzazione spagnola e localini super carini da cui arrivano ritmi caraibici da far girare la testa.
Nel breve giro non mancate di fare un salto anche alla Cattedrale, al Balcone Velasquez con vista sulla città, alla scalinata di Padre Pico. Nel giro ho inserito il Santa Ifigenia Cemetery dove sono seppellite le ceneri di fidel castro, e la Caserma Moncada, seconda fortezza militare dell'esercito batistiano attaccata il 26 luglio 1953, considerato l'evento più trascendente della storia di Cuba.
Di nuovo in marcia, destinazione mare. Fermata a Playa Imias. Niente a che vedere con le spiagge tropicali dei sogni: sabbia scura e mare blu ma devo dire molto bella. E con un ristorantino sulla spiaggia dove abbiamo mangiato piatti di pesce freschissimo. Arrivo in tardo pomeriggio a Baracoa, la città fuori dal mondo che mi ha tolto la parola. Io e una mia amica eravamo a Casa di Lucy, secondo Lonely Planet una delle migliori case coloniali di Baracoa. Per noi il peggior posto dove siamo state.
Dal terrazzo c’è una vista sulla baraccopoli che non avrei mai immaginato...
Ma ahimè quella è la realtà che ci ha consegnato quel giorno Baracoa.
Di contro, i proprietari di casa, come tutti gli abitanti della città, sono stati meravigliosi e indimenticabili. Lucy, per esempio, è una donna straordinaria e solare.
Qui ci sono persone che ti porti dentro nel cuore per sempre col loro sorriso e la gentilezza.
Piccolo giro di perlustrazione e poi cena sulla terrazza di Casa Nilson. Consigliato anche questo ristorante.
Poi una passeggiata sul lungomare, dove gli uragani hanno lasciato il segno, e infine la Casa de la Musica.
La mia nota: Baracoa è l’unica città di Cuba dove non ci sono grate alle finestre e alle porte. Perché è talmente povera che non c’è nulla da rubare, nemmeno l’anima...
Giorno 10 - Casa del cioccolato, Rio Yumuri, Playa Manglito, Baracoa
Scegliamo una giornata diversa. Visitiamo la Casa del Cacao di Baracoa. Ci portano da Daisy, “la Reina del cioccolato”. Provate a chiedere in paese e vi sapranno indicare la strada e come arrivarci. Daisy non prende soldi ma è carino, a fine giornata, acquistare i prodotti del suo giardino. Il suo cioccolato, purissimo 100%, è delizioso.
Assistiamo alla sua spiegazione appassionata, proviamo di tutto e, ovviamente, compriamo anche di più.
Poi proseguiamo per il centro dei visitatori di Yumuri e con una barchetta, al costo di 2 cuc a persona, ci facciamo accompagnare alle piscine naturali (che ci avevano parlato di strisce di sabbia bianca che non vedremo mai...). Per arrivarci passeggiamo a lungo tra fiume e foresta. Il posto è molto carino, nel cuore della natura. Da starci un paio d’ore. Noi siamo stati davvero bene.
Il pomeriggio è in spiaggia, a Playa Manglito. Indicata come una delle più belle di Baracoa, non ci sorprende particolarmente per mare e colori ma ci stiamo bene e ci rifacciamo in un ristorantino sul mare a base di pesce fresco e dolcetti di mandorle e zucchero caramellato fatti dalle donne del villaggio.
Nel pomeriggio rientriamo a Baracoa, facciamo un giro di perlustrazione, un aperitivo, ci perdiamo nei vicoletti e davanti alle porte delle case. Poi la cena è a El Sabor. Anche qui, dovesse capitare, andateci. E poi ritornate, come noi, a La Casa de la Musica.
Nota: tra le foto qui sotto ce n'è una alla quale tengo particolarmente. E' la fotografia di una "libreta", la tessera annonaria dei cubani con la quale si ha diritto a comprare la propria quota mensile di alimenti stanziata dallo Stato per ogni cittadino residente permanente (anche se straniero) nel territorio nazionale.
Vorrei sottolineare che non si tratta assolutamente di un documento con valore simbolico. La libreta viene realmente e attualmente usata a Cuba e "raziona" il diritto al cibo - e alla libertà - della gente.
Giorno 11 - Da Baracoa verso Holguin, via Guardalavaca
Partenza all’alba. L’obiettivo è recuperare tempo sulle strade-mulattiere di quest’area di Cuba. Direzione Guardalavaca. Ci arriviamo a mezzogiorno e finalmente vediamo il Mar dei Caraibi.
Spiaggia bellissima, piena di gente (piena di cubani soprattutto) ed è un delirio trovare un posto, il mare è un carnaio ma ci godiamo il sole e la spiaggia fino a poco prima del tramonto.
Proseguiamo per Holguin. Pernottiamo all'Hotel Pernik e per fortuna è meno peggio di quanto immaginassi. Raggiungiamo a piedi con una bella passeggiata – la città è davvero lontano – il centro. Holguin non sembra una città turistica, e anche l’architettura è un po’ diversa. Le case, in alcuni momenti, sembrano anche meno disastrate. Ceniamo al Salon 1720: location carina, personale gentilissimo (gli abbiamo smontato il ristorante per mangiare alla stessa tavola tutti e 16) e cibo – aragosta e altro pesce come sempre – ottimo. La terrazza ha anche un live bar molto bello.
Giorno 12 + Giorno 13 - Cayo Coco
Riprendiamo la strada per il mare. Il viaggio sembra infinito. Per strada mi viene in mente un cambio last minute – perché viaggiare in bus ogni giorno per così tante ore è un massacro - che funziona: due notti a Cayo Coco saltando Remedios (andateci solo se siete certi di dedicare mezza giornata).
Per due giorni ci siamo goduti il relax in un mare straordinario e con un’ottima permanenza al Memories Flamenco, struttura a quattro stelle di cui avevo letto recensioni ottime e con un mare stupendo.
La spiaggia del resort – all inclusive – è spettacolare e lunghissima. Se nel primo pomeriggio vi avventurate a piedi, vi ritroverete con la bassa marea tra lingue di sabbia e piscine naturali piene di mangrovie, pesci, granchi e uccelli. Uno spettacolo ma portate un repellente perché è pieno di insetti che vi daranno davvero fastidio.
Dal resort è disponibile una navetta – a pagamento - verso Playa Pilar, a Cayo Guillermo, che è molto bella e sempre super affollata e in ogni caso - secondo me - meno bella della spiaggia del Flamenco.
Con la stessa navetta si può andare anche al Mercado, una sorta di mini centro commerciale dove comprare rhum e qualche souvenir. Fate giusto un salto, per fare un giro.
Due giorni di break, insomma, in un viaggio del genere sono necessari.
Una nota. Ero partita con un solo desiderio: incontrare sulla mia strada almeno un fenicottero rosa. Non sono riuscita a visitare la laguna di Guanaroca, la riserva naturale che sfocia nella baia di Cienfuegos, paradiso del birdwatching e dei fenicotteri. Ma questi animali incantevoli, questi pink flamignos che impazzano oramai ovunque in foto, in tv e sulle riviste, li trovate anche a Cayo Coco, nei pressi della laguna dell’hotel Iberostar sulla strada verso Playa Pilar. Emozione pura vederli.
Giorno 14 - Mausoleo del Che, Tren Blindado, Santa Clara, Varadero
Santa Clara, storia di Cuba. Sono quasi alla fine del mio viaggio.
Questa è la città di Che Guevara, il luogo de la Revolucion...che se guardo indietro, ai giorni vissuti a Cuba, me lo chiedo a cosa sia servita questa Rivoluzione se il paese è fermo agli anni Cinquanta.
Partiamo presto, di nuovo. La giornata è lunga e le cose da vedere sono tante. Visitiamo il Mausoleo, molto bello e suggestivo. Vi anticipo che non sono consentite foto e che non è possibile accedere con borse e zaini. Quindi concentratevi sulla visita e nulla più.
Seconda tappa al Tren Blindado. Questi luoghi sono la storia di Cuba. Vi consiglio anche di vedere la “Statue of Che Guevara Holding a Child”, una statua a misura d’uomo del Comandante con un bimbo in braccio che ha un insieme pazzesco di significati simbolici.
Last stop: Santa Clara. La città è assolutamente da vedere, si respira un’aria particolare, anche un po’ retrò e vi consiglio di dedicare almeno mezza giornata.
Tappa finale: Varadero. Non fatemi domande, vi prego, su questo posto che desideravo vedere e di cui mi ero innamorata dalle foto dei miei genitori che c’erano stati quando ero più piccola. Il nostro fantastico Tour Operator ci ha portati nel peggiore dei sobborghi. In un posto che non era Varadero, la Miami di Cuba, ma bensì confinati al Club Carey, che vi sconsiglio assolutamente di prenotare per la sua indecenza. Raramente mi è capitato di scrivere certe cose di un posto ma stavolta non posso farne a meno.
Nota: nonostante il distrato del nostro last stop, abbiamo passato una serata divertente in giro tra localini vari, pieni di gente. Soprattutto, pieni di italiani.
Giorno 15 + Giorno 16 - L'Avana e rientro in Italia
Decidiamo di lasciare Varadero molto presto. So che la spiaggia è una lunga e meravigliosa lingua di sabbia bianca che è l'emblema della bellezza del mare di Cuba in giro per il mondo. Un giorno tornerò solo per vedere le sue spiagge meravigliose che avevo sognato.
Ritorniamo all’Avana per un’ultima giornata nella capitale. Questa volta liberi e senza obbligo d’essere guidati in una città in cui da soli ci si muove benissimo.
Ne approfittiamo e visitiamo il Museo de la Revolucion, luogo splendido che consiglio di non perdere. Il prezzo del biglietto è di 8 cuc, non sono accettate carte di credito.
Ci rituffiamo nel cuore de L'Avana vecchia, stavolta per ripercorrere le strade, quelle vecchie davvero, che profumano di vita vera. Non le strade dei giri turistici – che sono comunque magnifiche e imperdibili - ma quelle dell’Avana quotidiana, della gente che sorride anche se vive nella miseria, dei macellai che tagliano la carne che si cuoce al sole, delle donne dietro le porte, dei bimbi scalzi che chiedono le caramelle…
Questa è la mia ultima immagine di Cuba, il mio ultimo ricordo tra un Mohito alla Bodeguita e un Daikiri alla Floriditia, i due locali storici della città amati da Hemingwey. Dicono siano turistici e che i cocktail costino un po' troppo. FSarà anche vero ma come non andare in questi due posti che hanno fatto la storia della capitale e che sono il crocevia di tutti quelli che passano all'Avana?
Luoghi pieni di gente e di calore, di euforia e di musica. Dove entri e te lo scordi, o forse te lo ricordi per davvero, che sei a Cuba, "l'isola", la Isla…
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